Nell’uomo la ghiandola mammaria non si sviluppa alla pubertà come nella donna rimanendo, perciò, a livello di abbozzo rudimentale. In alcuni soggetti maschili, vuoi per squilibri ormonali, vuoi per cause sconosciute, può verificarsi una certa crescita ghiandolare con la formazione di mammelle di aspetto femminile. Tale condizione prende il nome di ginecomastia e non costituisce, di per sé, un problema per la salute. La ginecomastia comporta, invece, spesso, conseguenze psicologiche rilevanti.
Solitamente nell’uomo la ghiandola mammaria non si sviluppa durante la pubertà come nella donna; tuttavia, in alcuni soggetti maschili può verificarsi una crescita ghiandolare con la conseguente formazione di mammelle dall’aspetto femminile. Tale condizione prende il nome di ginecomastia: non costituisce un problema per la salute, ma spesso comporta invece conseguenze psicologiche rilevanti.
La ginecomastia maschile può interessare entrambe le mammelle o manifestarsi in modo asimmetrico ed è solitamente causata da squilibri ormonali. Nell’organismo maschile sono presenti sia estrogeni (normalmente in una bassa percentuale) sia il testosterone, ovvero l’ormone che controlla lo sviluppo dei tratti maschili: negli individui affetti da ginecomastia il testosterone è presente in una percentuale minore rispetto agli estrogeni. Questo squilibrio può essere causato di diversi fattori, ad esempio:
In alcuni casi la ginecomastia può essere legata a particolari fasi dello sviluppo e parliamo di:
La ginecomastia può essere vera (eccesso di ghiandola mammaria), falsa (eccesso di tessuto adiposo), mista (eccesso di entrambe le componenti).
L’intervento consiste nella rimozione del tessuto ghiandolare e adiposo in eccesso. L’intervento può essere eseguito con due tecniche diverse:
Nel caso in sia presente un grande eccesso cutaneo è necessario estendere le incisioni e riposizionare il complesso areola capezzolo.un lieve L’intervento viene eseguito in anestesia locale con sedazione, ma nei soggetti più ansiosi o con una mole importante di tessuto da rimuovere si effettua un’anestesia generale.
L'intervento correttivo per la ginecomastia si può praticare in anestesia locale con sedazione, nei soggetti più ansiosi e nei casi più importanti si pratica in anestesia generale.
Il paziente potrà riprendere le varie attività quotidiane già dopo 5\6 giorni dall’intervento. Nei 10 giorni successivi all’operazione si avvertirà dolore alla pressione e nei movimenti. Solo dopo 3\4 settimane dall’intervento si potranno riprendere anche le attività sportive.
Negli interventi in cui la ginecomastia è importante, verranno inseriti dei drenaggi all’interno dell’incisione: tali drenaggi vengono asportati durante la prima medicazione. Le suture verranno rimosse dopo 10 giorni dall’intervento.
Solitamente le cicatrici dell’intervento correttivo della ginecomastia sono poco visibili perché le incisioni sono molto piccole e vengono effettuate attorno all’areola o , in caso di liposuzione, in prossimità del solco mammario. Negli interventi in cui la ginecomastia è importante, si eseguono delle incisioni più estese (a T rovesciata, verticali o periareolari) con la conseguenza di cicatrici più visibili. In generali le cicatrici variano da persona a persona ma in genere sono poco visibili
Le complicazioni legate all’intervento correttivo della ginecomastia sono rare e solitamente sono causate da: infezione, sanguinamento prolungato, ematoma, anomalie della cicatrizzazione. Sono situazioni affrontabili senza eccessive difficoltà nella maggior parte dei casi: il rischio di incorrere in tali complicazioni può essere limitato se il paziente segue alla lettera le indicazioni date dal medico.
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