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Lifting

L'intervento, immagini pre/post, anestesia, postoperatorio, complicanze, domande e risposte

Lifting è un termine anglosassone che letteralmente significa "rialzare" ed è forse più corretto del corrispondente italiano "ritidectomia" che letteralmente significa asportazione delle rughe. 

Il trascorrere del tempo si fa notare sul volto e sul collo di ciascuno dalla comparsa di rughe più o meno sottili, dall'accentuazione dei solchi e dal rilassamento dei tessuti specie a livello della guancia. Il rilassamento coinvolge tutti i tessuti, non solo la cute ma anche il tessuto adiposo, le fasce e i muscoli sottostanti.
Non esiste un'età ideale alla quale sottoporsi a questo tipo di intervento variando il processo di invecchiamento da individuo a individuo; la fascia di età in cui viene maggiormente richiesto va dai 45 ai 60 anni. Prima viene eseguito più tardi si noteranno i segni dell'invecchiamento e meno invasivo sarà l'intervento.

L'intervento

Negli ultimi quindici anni la tecnica del lifting ha continuato ad evolversi. Oggi il lifting interviene su più piani così che non esistono più interventi standard. Ad ogni viso si adatta un trattamento di ringiovanimento particolare, secondo la sua morfologia, l'età del paziente, i suoi desideri. L'intervento può essere eseguito su diversi piani: sottocutaneo, sottofasciale, sottoperiosteo. 

A seconda del distretto interessato dal rilassamento si potrà eseguire:

Lifting Frontale: 
permette di distendere le rughe frontali e intersopraccigliari e di correggere la ptosi (caduta) delle sopracciglia. Può essere abbinato al lifting facciale così come al lifting cervicale. Può essere praticato mediante una incisione coronale (da tempia a tempia) o per via endoscopica attraverso piccole incisioni nel cuoio capelluto. 

Lifting Facciale: è il lifting classico. 
L'incisione chirurgica inizia all'altezza della tempia, tra i capelli, scende poi davanti all'orecchio e prosegue dietro il lobo lungo la faccia posteriore del padiglione auricolare per poi piegare nei capelli e qui terminare. Permette di distendere le rughe facciali, di ridurre i solchi nasolabiali e di ancorare i piani muscolari in tensione oltre che rimuovere la cute in eccesso. 

Lifting Cervicale: 
attraverso una piccola incisione aggiuntiva a livello della piega sottomentoniera permette di rimuovere l'eccesso di tessuto adiposo presente a livello del collo e di rimodellare i muscoli del collo mettendoli in tensione. Nella maggior parte dei casi il lifting facciale è associato a quello cervicale. Le cicatrici sono in gran parte tra i capelli e, nell'unico tratto esposto, anteriormente all'orecchio, risulta molto sottile e poco visibile. Frequentemente all'intervento di lifting si associa la blefaroplastica o la mentoplastica o la malaroplastica (modellamento zigomi). La durata del lifting varia dalle 3 alle 5 ore in base alle procedure che si associano alla tecnica classica

Anestesia

Gli interventi di lifting vengono praticati in anestesia generale o in neuroleptoanalgesia (un anestesia a base di calmanti associata a una anestesia locale).

Postoperatorio

Il ricovero dura 24/48 ore. Durante questo periodo il viso rimane bendato. Dopo il lifting si verificheranno in maniera variabile gonfiore ed ecchimosi; il gonfiore scomparirà in una decina di giorni, le ecchimosi in 2-3 settimane. 
5 giorni dopo il lifting vengono rimossi i punti di sutura davanti all'orecchio, i rimanenti dopo altri 5-6 giorni. 
Le sensazioni dolorose dopo il lifting sono rare e soggettive. Più lente a scomparire possono essere le sensazioni di "compressione" del collo e di "rigidità" della parte inferiore del viso o una certa insensibilità delle orecchie

Complicanze

Le complicanze dovute ad interventi di lifting sono infrequenti e sono legate alla formazione di ematomi sottocutanei, sofferenza temporanea dei nervi facciali motori, infezioni, sofferenza cutanea, formazione di cicatrici ipertrofiche. 
Nei soggetti fumatori il rischio di complicanze è maggiore per la diminuita vascolarizzazione della cute

Domande e Risposte

In un lifting le cicatrici si trovano fra i capelli e dietro il padiglione auricolare, quindi non si esibiscono. L’unica che si potrà vedere sarà quella che corre lungo l’orecchio, ma si riduce ad un filo.
In linea di massima il lifting non agisce sulle rughe ma solo sul cedimento dei tessuti: tuttavia ridistribuendo la pelle alcune rughe si faranno meno visibili – quelle del solco naso-labiale, delle guance, ma non quelle delle labbra. Solo se il chirurgo indebolisce i muscoli responsabili di certe rughe (zampe di gallina, quelle tra le sopracciglia) le rughe potranno migliorare. Altrimenti bisogna ricorrere ad altri trattamenti (botulino).
Questo varia da persona a persona, alcuni visi si sgonfiano rapidamente fin dal terzo-quarto giorno, ma in genere bisogna calcolare circa 15-20 giorni per essere veramente presentabili.
Nessuna drastica controindicazione a patto di non esporre le cicatrici.
Per qualche mese non bisogna fare movimenti esagerati con il collo, tutti gli sport, anche il nuoto, sono sconsigliati.
Certamente, in primo luogo è possibile farsi fare un ritocco al primo lifting, se, negli anni seguenti l’operazione, la pelle cede - la si può rimetere in tensione praticando una mini-incisione. Un secondo lifting cervicofacciale può essere fatto circa 5-7 anni dopo il primo, ma si tratterà di un intervento più delicato.
Non c’è alcun rischio se si tratta del primo lifting e se vi siete affidata ad un chirurgo esperto.Contrariamente ai chirurghi americani che a richiesta delle pazienti fanno lifting ben visibili, quelli italiani ed europei cercano di ottenere un risultato il più possibile naturale ed armonioso. Accade persino che le pazienti ne siano un po’ deluse: “Come, nessuno si è accorto di nulla, mi hanno detto solo che ho una aria riposata.” E’ proprio questo invece il complimento che conferma la perfetta riuscita dell’inervento.
Dopo la settima giornata. Ma che fretta avete? Un po’ di pazienza.
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Dott. Pier Luigi Gibelli