La rinosettoplastica è l'intervento chirurgico che consente di correggere quei difetti funzionali che compromettono una corretta respirazione per via nasale congiuntamente ai difetti estetici. Una attenta valutazione del paziente nelle sue necessità funzionali è una premessa fondamentale in ogni intervento di rinoplastica:
• La valutazione funzionale, in quanto il naso è principalmente un organo respiratorio e una sua alterazione richiede un'adeguata correzione, prevede un attento esame obiettivo locale sia esterno che interno, la valutazione di indagini diagnostiche (TAC massiccio facciale), e l’eventuale esecuzione di una rinoscopia e/o di una rinomanometria.
• La valutazione estetica, corredata da una documentazione fotografica, per studiare le proporzioni del viso
• La valutazione anatomopsichica per analizzare motivazioni e aspettative del paziente.
Nella maggior parte dei casi di rinosettoplastica le incisioni vengono praticate all'interno delle narici senza lasciare segni all'esterno. In casi particolari (specie nei reinterventi) o nelle deviazioni particolarmente complesse, è necessario praticare una piccola incisione esterna in corrispondenza della columella (il ponte cutaneo che separa le narici).
Tali incisioni permettono al chirurgo un accesso alle strutture che compongono il naso, cartilaginee e ossee. Nella rinosettoplastica si interviene sulle strutture cartilaginee (alari, triangolari, lamina quadrangolare) e ossee (vomere, etmoide, ossa nasali) . A volte è sufficiente l’asportazione della porzione deviata del setto, in altri casi è necessario la rimozione in toto del setto e il suo reinnesto. Se viene rimosso un gibbo di grandi dimensioni, la radice del naso diviene sproporzionatamente larga per cui è necessario restringerla mediante delle fratture a carico delle ossa nasali.
In alcuni casi è necessario aggiungere dei tessuti (più frequentemente innesti cartilaginei) per garantire la stabilita’ del setto e per correggere la valvola nasale eventualmente compromessa e per correggere le deviazioni piu’ importanti. La durata dell'intervento varia da 1 a 2 ore; nei casi più complessi (reinterventi o utilizzo di innesti) può durare più di due ore
La rinosettoplastica può essere praticata in anestesia locale, in caso di rinoplastica totale o rinosettoplastica si pratica in anestesia generale o in neuroleptoanalgesia. In base al tipo di intervento e al tipo di anestesia l'intervento verrà programmato in day hospital o con un ricovero di una notte.
Dopo la rinosettoplastica vengono applicate due sottili lamine in silicone morbido ai lati del setto per mantenerlo in una corretta posizione e per ridurre la possibilita’ di formazione di ematomi tra i due foglietti della mucosa nasale. Verrà applicata una medicazione costituita da cerotti e da uno splint plastico o gessato al fine di mantenere le ossa e le cartilagini nella nuova forma. Vengono inoltre posizionati dei tamponi nasali, per proteggere il setto, che vengono rimossi dopo 24-48 ore.
La rinosettoplastica non è un intervento doloroso, l'unico inconveniente è che, fintanto che saranno presenti i tamponi, il paziente non potrà respirare con il naso. Le placchette in silicone verranno rimosse dopo 15-20 giorni in regime ambulatoriale. Si possono manifestare edema (gonfiore) e ecchimosi (macchie bluastre) nella regione orbitarla che regrediscono nel giro di 4-10 giorni. L'aspetto finale del naso si manifesterà solo dopo alcuni mesi dall'intervento. Al fine di permettere una guarigione ottimale è necessario evitare l'esposizione al sole e quelle attività che provocano un aumento della pressione sanguigna (attività sportiva in genere) almeno per le prime settimane. La ripresa dell'attività lavorativa dipende dal grado individuale di disconfort; in genere sono sufficienti dai 7 ai 14 giorni di riposo.
Quando la rinosettoplastica è eseguita da un chirurgo esperto e qualificato, le complicanze sono rare e minori. Ciononostante, come ogni intervento chirurgico, possono manifestarsi complicanze generiche o specifiche legate al tipo di intervento eseguito. In alcuni casi possono verificarsi delle piccole irregolarità del profilo (per eccesso di tessuto cicatriziale o di tessuto cartilagineo); in tali casi può essere necessario praticare un intervento correttivo minore il più delle volte in anestesia locale.