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interventi Seno

Mastoplastica Riduttiva

Tutto quello che devi sapere sulla riduzione del seno

La mastoplastica riduttiva è un tipo d’intervento che solitamente si esegue dopo la gravidanza o in presenza di seni eccessivamente grandi. Inoltre, può essere eseguita su adolescenti a partire dai 16 anni affette da ipertrofia virginale (gigantomastia), una rara condizione che fa crescere il seno in modo marcato, rapido e incontrollato. 

Un seno molto grande (gigantomastia) può provocare diversi problemi tra cui: 

  • Macerazione della cute nel solco mammario, causata dal sudore che rimane “intrappolato” nella piega del seno.
  • Intertrigine, una proliferazione batterica, causata da un’umidità eccessiva nel solco del seno, che può provocare irritazioni o infezioni dei tessuti. 
  • Problemi di respirazione e affanno a causa del peso eccessivo del seno.
  • Problemi posturali, come rachide cervico-dorsale, dolori della schiena o lombari, sempre a causa del peso eccessivo del seno. 

La mastoplastica riduttiva permette di risolvere tutti questi problemi e può apportare significativi miglioramenti della vita quotidiana: ad esempio, un seno di dimensioni più contenute può agevolare la scelta dell’abbigliamento o lo svolgimento di varie attività sportive.

Intervento e anestesia

L’intervento di riduzione del seno (mastoplastica riduttiva) prevede l'asportazione del tessuto mammario in eccesso e il rimodellamento della ghiandola mammaria, che verrà fissata in una posizione più alta. Al termine dell’intervento verrà ricollocato il complesso areola-capezzolo nella posizione corretta per definire la nuova forma del seno. La quantità dei tessuti asportata è variabile, da qualche centinaio di grammi a volumi superiori al chilogrammo per seno. 

La mastoplastica riduttiva viene eseguita in anestesia generale. Prima dell’intervento l’anestesista procederà ad un’attenta visita pre-operatoria e prescriverà un elenco di esami di routine per accertarsi dello stato di salute della paziente e di eventuali allergie. La durata dell'intervento dipende dal volume che la paziente vuole eliminare, ma solitamente dura circa 3/4 ore. 

Cosa succede dopo l’operazione?

Dopo l’intervento la paziente sarà ricoverata per 48 ore: nei primi due giorni potranno apparire gonfiore ed ecchimosi intorno alla regione trattata. Raramente si verificano sanguinamenti o infezioni. Sulle ferite vengono applicati una medicazione, che sarà cambiata dopo 2 giorni, e dei drenaggi. A partire dal terzo giorno si potranno riprendere alcune attività quotidiane evitando però attività faticose oppure saune, bagni turchi o l'esposizione al sole. Le suture verranno rimosse dopo 8-10 giorni: solo dopo tre/quattro settimane dall'intervento chirurgico si potrà riprendere a svolgere tutte le normali attività compresa quella sportiva.

Eventuali edemi ed ecchimosi possono durare per 1-2 mesi. È importante indossare un reggiseno notte e giorno per ridurre il peso sulle cicatrici. Può verificarsi una riduzione della sensibilità del capezzolo, da cui in genere si recupera nell'arco di 6 mesi.

Il ricovero dura 48 ore. Viene applicata una medicazione che sarà cambiata dopo 2 giorni. Saranno applicati dei drenaggi; le suture saranno rimosse dopo 8-10 giorni. Edema ed ecchimosi possono durare per 1-2 mesi.
E' importante indossare un reggiseno notte e giorno per ridurre il peso sulle cicatrici. Può verificarsi una riduzione della sensibilità del capezzolo che in genere ritorna nell'arco di 6 mesi.

Cicatrici

La mastoplastica riduttiva lascia sempre delle cicatrici che saranno più o meno visibili in base alle caratteristiche del seno da operare e al tipo di tecnica che viene utilizzata. Solitamente la cicatrice ha una forma "ad ancora" (o a T invertita): il segno dell’incisione parte dall'areola, scende verso il basso, per poi proseguire orizzontalmente nel solco sottomammario. Le cicatrici sono evidenti nei primi tempi, ma migliorano progressivamente il loro aspetto fino a diventare poco evidenti.

Complicanze

La mastoplastica riduttiva è un tipo d’intervento complesso, ma che dà generalmente ottimi risultati. Si tratta di una vera e propria procedura chirurgica, per questo motivo è bene affidarsi a chirurghi specialisti. Le complicanze (sanguinamento o infezione) sono infrequenti, ma possono comunque accadere ed essere facilmente risolte se ci si affida a mani esperte. 

Una possibile complicanza post-intervento della mastoplastica riduttiva è la cattiva cicatrizzazione: il modo in cui si cicatrizza la ferita è imprevedibile e dipende dalla qualità della pelle, dal colore, dalla tensione a livello delle ferite e dalla genetica, ma seguendo le indicazioni del medico questo tipo di complicazione può essere controllata e arginata. 

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Domande e Risposte

In linea di massima sì, ma non dovete armarvi di centimetro per misurarli: nemmeno i seni naturali sono identici.
Quasi al 100%. Tuttavia nei casi di ipertrofia gigante, quando bisogna togliere più chili di grasso in ciascun seno, la sensibilità del capezzolo può andare persa.
No, a patto che il dimagrimento sia intelligente e progressivo, ma mai superiore ai 5 chili.
Purtroppo una cicatrice per definizione e’ un segno visibile. In alcuni casi e in particolari tipi di pelle e’ possibile che la loro qualita’ sia ottima e quindi la loro visibilita’ sia molto ridotta ma e’ pur vero che in altri casi le cicatrici possono assumere delle caratteristiche patologiche (ipertrofia, cheloidi) e quindi risultare molto evidenti. La tecnica chirurgica puo’ aiutare a ridurre questo rischio ma il piu’ delle volte sono i fattori genetici che prevalgono e contro i quali non si puo’ fare nulla se non seguire e trattare in maniera oculata le cicatrici
È meglio utilizzare reggiseni senza “ferretti” oppure di rimuoverli dai reggiseni che già possiedi. Sono da evitare i reggiseni con i “pesciolini” ed è preferibile scegliere modelli di reggiseno con spalline (evitare quindi quelli a fascia perché non sostengono adeguatamente il seno). Durante l’attività sportiva usare reggiseni sportivi ben contenitivi.
Un po' di gonfiore (edema) è normale, e si risolverà nei primi 6/7 giorni.
No, se si seguono le indicazioni date dal medico. Eventualità gravi come sofferenze cutanee fino alla necrosi o ematomi estesi del sono molto rare.
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Dott. Pier Luigi Gibelli